Il comunicato
stampa finale della XXV edizione del Salone internazionale del libro
Anche i numeri hanno decretato che il 25° Salone
Internazionale del Libro non è stato il Salone della crisi. A poche ore dalla
chiusura, le biglietterie parlano di un incremento del 4.1%
rispetto al 2011, che – se mantenuto fino alle 22 – attesterà i visitatori
fra i 317 e i 318.000.
Un vero boom è quello rappresentato dagli ingressi
delle scuole, che hanno fatto registrare un incremento del 149.68%
sull'anno scorso.
Il Salone è stato inaugurato giovedì 10 maggio 2012
dal ministro del Lavoro e Politiche Sociali Elsa Fornero e dal
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Peluffo. Poker di
ministri sabato 12: quelli dei Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi,
degli Interni Anna Maria Cancellieri, nuovamente Elsa Fornero e
il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo.
A conclusione del Salone 2012 il testimone della
Presidenza dell'Alto Comitato di Coordinamento della Fondazione per il Libro,
la Musica e la Cultura passa dal presidente della Provincia di Torino Antonio
Saitta al sindaco della Città di Torino Piero Fassino.
L'appuntamento è per il mese di maggio 2013 con il
Salone Internazionale del Libro numero 26. Paese ospite candidato, il Cile.
E sono iniziati i contatti diplomatici con Guinea e Colombia.
Salone 2013: la
rivoluzione dei piccoli editori
I piccoli editori sono da sempre una delle grandi
ricchezze del Salone di Torino, perché offrono una grande varietà di titoli
difficilmente reperibili altrove; esprimono la vivacità e la ricchezza creativa
dei territori italiani; e al Salone riescono a proporre la loro produzione
accanto ai big dell'editoria.
Tuttavia patiscono più di ogni altro la congiuntura
economica in termini di vendite; i costi di partecipazione al Salone; la minore
capacità di proporsi con appeal ed eventi; la frammentazione e difficoltà a
fare massa critica.
Il Salone raccoglie con convinzione le loro istanze e
dal 2013 intende rinnovare radicalmente le modalità della loro presenza a
Torino intervenendo con decisione su quattro punti, sui quali si è già
registrato l'accordo fra Salone, Istituzioni e Lingotto Fiere.
1. Coltivare la qualità della proposta culturale, per
far crescere l'appeal dei titoli e gli autori proposti e quindi la loro
attenzione da parte del mercato e del pubblico rispetto ai grandi gruppi
editoriali.
2. Sollecitare il coinvolgimento diretto delle Regioni
italiane nel promuovere, organizzare e coordinare la partecipazione della
propria piccola editoria al Salone.
3. Intervento finanziario diretto a sostegno dei
piccoli editori, così come ha fatto in modo efficace la Regione Piemonte, che
ha assegnato un bonus di 1.000,00 euro a ciascun editore che partecipa con un
proprio stand.
4. Ripensare in una formula totalmente nuova lo spazio
dei piccoli editori, riducendo il più possibile la loro dispersione e il
ricorso a stand individuali preallestiti, per raccoglierli invece in un'ampia
area omogenea e dal design architettonico curato sul modello dei maîtres
chocolatiers in Tentazione e meditazione. Ogni editore avrebbe a disposizione
uno spazio personalizzabile, con un'arena centrale per dibattiti e
presentazioni editoriali e per la propria autopresentazione. Il precedente
riuscito è quello del Bookstock Village che, concepito e progettato in modo
omogeneo, è riuscito a trasformare il Padiglione 5 da «terra di nessuno»
com'era anni fa – quando ospitava soltanto poco vivaci stand istituzionali – in
uno dei cuori pulsanti del Salone. Lo stesso potrebbe accadere con il
Padiglione 1 creando al suo interno come polo d'attrazione il «village» o
distretto dei piccoli editori.
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